COLLINA – Torrechiara e il suo Castello

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Description

Poco prima del paese di Langhirano, provenendo da Parma, si erge solitaria e imponente, come sospesa in un’atmosfera “senza tempo”, l’elegante mole del castello di Torrechiara “rocha altiera et felice”, dal cuore splendidamente affrescato. Fatto costruire fra il 1448 e il 1460 da Pier Maria Rossi come inespugnabile fortilizio militare a dominio della Val Parma, ma anche come nido d’amore per lui e Bianca Pellegrini (moglie di un nobile di Arluno, conosciuta alla corte di Milano) il castello è uno dei più importanti manieri medievali italiani, tra i più estesi e meglio conservati. Tre cinta di mura, quattro possenti torri angolari, e poi camminamenti di ronda, caditoie e beccatelli. Al suo interno, conserva preziose decorazioni, in particolare i cicli pittorici di tema profano della “Camera d’Oro”, eseguiti nel 1462 e attribuiti a Benedetto Bembo, e affreschi a grottesche realizzati nel XVI secolo da Cesare Baglione.

A lato si stende il piccolo e suggestivo borgo al cui ingresso si trova la chiesa di San Lorenzo, oratorio costruito da Pier Maria Rossi, distrutto nel 1314 e ricostruito nel 1831 da Marino Torlonia.

Ai piedi del colle si incontra l’antico mulino, mentre lungo la strada provinciale si apre l’abitato raccolto intorno alla piazza di origine cinquecentesca, con il coevo, semplice, Oratorio di San Rocco costruito nel 1579.

Al borgo di Torrechiara (il toponimo sembra derivi da “Torciara” o “Torchiara” probabilmente per la torchiatura delle olive, dimostrando come questa zona fosse nell’antichità ricca di uliveti, oggi sostituiti dalle vigne) appartiene anche, sul lato opposto della strada di fondovalle, la badia benedettina di Santa Maria della Neve, che sorge in posizione isolata vicino al torrente Parma. Il complesso monastico, recentemente restaurato, fu fatto erigere nel 1471 sempre da Pier Maria Rossi, conte di San Secondo, probabilmente per il figlio naturale Ugolino, che allora era abate del Monastero di San Giovanni Evangelista a Parma. Nel corso della seconda guerra mondiale, la Badia di Torrechiara ha ospitato libri rari e preziosi provenienti da varie biblioteche emiliane, tra cui la celebre Bibbia miniata di Borso d’Este, e vi hanno trovato rifugio diversi oggetti artistici, allontanati dalla città in seguito ai bombardamenti aerei. Il monastero svolge ora attività di ospitalità per chi voglia soggiornare in questa pace immersa nella campagna e possiede un prezioso laboratorio apistico per la produzione e la vendita di prodotti di cosmesi ed erboristeria.

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