I Musei del Cibo della provincia di Parma (Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna, Museo della Pasta e Museo del Pomodoro a Collecchio, Museo del Vino a Sala Baganza, Museo del Salame a Felino, Museo del Prosciutto di Parma a Langhirano, Museo del Culatello e del Masalén a Polesine, Museo del Fungo Porcino di Borgotaro a Borgo Val di Taro e Albareto) vogliono essere luoghi della memoria e monumento alle passate generazioni, ma anche teatro dell’oggi capace d’illustrare e dimostrare il valore dei prodotti più che mai protagonisti della gastronomia italiana e della Dieta Mediterranea.
Nel raccontare il passato e il presente degli alimenti tipici del territorio, attraverso i molteplici punti di vista, i Musei del Cibo pongono le basi per un futuro dove consumatori consapevoli compiano scelte responsabili facendo la propria parte per garantire cibo buono per tutti e per l’ambiente.
I Musei del Cibo vogliono essere luoghi della presentazione, diffusione e rappresentazione della qualità, quale frutto di una stretta interdipendenza fra tradizioni, esperienze secolari ed evoluzione delle tecnologie industriali di trasformazione; istituti culturali che partecipano a quel ruolo che Parma, a buon diritto, si sta guadagnando in Europa e nel mondo.
Lo stretto legame con il territorio rappresenta un aspetto strategico dei Musei del Cibo in quanto il rapporto fra prodotto alimentare e territorio si esprime come una delle caratteristiche peculiari della “tipicità” e costituisce un elemento significativo di promozione e azione turistica.
Luoghi della presentazione e comunicazione della “tipicità”, quale espressione di qualità di quei prodotti che conservano caratteristiche costanti nel tempo, associando a queste i caratteri della localizzazione e soprattutto della loro origine, i Musei del Cibo si costituiscono quali tappe importanti degli itinerari enogastronomici del territorio di Parma e si propongono come un modo attento per conoscere e leggere il territorio.
Infine i Musei del Cibo vogliono essere luoghi delle fonti e dei racconti, di dimostrazione dei modi e delle tecniche del lavoro, d’offerta di esperienze dei sensi e delle cose. In tal modo i Musei, nella loro composizione in percorsi espositivi, servizi al pubblico, servizi per la didattica e spazi per la degustazione e l’acquisto, si sono assunti il compito di essere luoghi dell’accoglienza, dell’esperienza dei sensi e della promozione di strumenti di approfondimento delle conoscenze.
E si propongono quali elementi significativi di Parma City of Gastronomy Unesco e della Riserva MAB Unesco, nonché della rete territoriale delle Istituzioni Culturali con cui dialogano, interagiscono e si confrontano, per garantire la crescita della Comunità in una logica di formazione permanente dall’età prescolare alla Terza età.
I Musei del Cibo intendono quindi essere contesti educativi e formativi ideali, dove i diversi pubblici, ciascuno attraverso specifiche esperienze e attività, sono invitati a riflettere sul cibo, non solo come nutrimento, ma come elemento fondante del sapere di una Comunità e come forte elemento identitario.
Parma, dicembre 2021